Un anno fa in questi giorni San Patrignano si stava preparando a ospitare la terza edizione del Sustainable Economy Forum quando la pandemia da Covid-19 e il lockdown costrinsero l’Italia intera a fermarsi. E con essa anche il nostro appuntamento annuale.
L’emergenza Coronavirus ha costretto a cambiare anche le abitudini della Comunità, a ridefinire e riconfigurare le attività e le relazioni, all’interno e con l’esterno. Ancora prima che venissero imposte le prime restrizioni per decreto, San Patrignano ha deciso con responsabilità e lungimiranza di compiere alcune scelte, molte non facili, e per tutto il lockdown le porte della Comunità sono rimaste chiuse.
Con grande senso di responsabilità, le ragazze e i ragazzi ospiti della comunità hanno interpretato il nuovo concetto di distanza, che è stata fisica ma non sociale, con vero senso civico: come attenzione agli altri e rispetto reciproco; con i cuori e i pensieri di tutti costantemente partecipi delle sofferenze e del dolore di quanti stavano, e ancora oggi purtroppo stanno, affrontando la malattia nelle famiglie e negli ospedali.
Il lungo isolamento, seppur trascorso all’interno in piena serenità e sicurezza, non ha però lasciato completamente indenne San Patrignano. Sono state sospese le attività produttive e quelle lavorative in genere non indispensabili per la vita quotidiana. Sono stati cancellati gli eventi, chiuse le attività di ristorazione e commercio al dettaglio, pur così centrali per la sostenibilità economica di San Patrignano, che ora risente in maniera importante delle mancate entrate dei settori commerciali e dell’attività legata agli eventi e ai progetti di prevenzione.
Mentre la pandemia ci obbligava a sospendere le visite di prevenzione nelle scuole con studenti, famiglie ed educatori, il lockdown e le diverse restrizioni riacutizzavano il disagio e il problema delle dipendenze, che non si è ridotto, anzi. San Patrignano ha continuato a ricevere richieste di aiuto, e come attestano i dati dell’Istituto superiore di Sanità e altre ricerche, l’isolamento ha favorito il consumo di sostanze assunte in solitudine: tranquillanti già disponibili in casa, eroina e altri oppiacei, nuovi oppioidi sintetici o nuove benzodiazepine.
Dopo mesi in cui certezze e abitudini che si credevano ormai consolidate sono state messe in discussione, costringendo ognuno di noi a nuove forme di quotidianità e di pensiero, la priorità della Comunità è continuare la propria missione: il recupero delle ragazze e dei ragazzi già in percorso; l’accoglienza di nuovi giovani che quotidianamente chiedono aiuto e la cui età è in maniera allarmante sempre più bassa; l’attività di prevenzione delle dipendenze a supporto dei più giovani e delle loro famiglie, rimodulata ora con attività online per garantirne continuità.
In questo difficile contesto, assume un significato ancora più importante la nuova edizione del Sustainable Economy Forum.
Dopo l’interruzione inevitabile dello scorso anno, San Patrignano e Confindustria hanno voluto con grande forza rinnovarlo in versione web conference, nella consapevolezza che sostenibilità e responsabilità sociale restano centrali per il bene comune e il benessere delle prossime generazioni, soprattutto in un tempo incerto come quello attuale. La pandemia da Covid-19 ha mostrato che il rispetto per l’ambiente è anche salvaguardia della vita umana, che la giustizia sociale è anche sicurezza sanitaria, e che è quanto mai urgente cambiare i modelli di sviluppo e di relazione fra gli individui, mettendo realmente la persona al centro dell’azione pubblica e l’economia al servizio della società.