Da anni la Fondazione San Patrignano rappresenta un punto fermo nel trattamento delle dipendenze e nella prevenzione. In questo periodo caratterizzato da particolare difficoltà, Intesa Sanpaolo ha accolto la proposta della Fondazione di sostenerne le sue attività per tre anni, potendo così contribuire – insieme alle tante altre attività benefiche della Banca – ad affiancare un ente la cui utilità, anzi necessità, è sempre più evidente.
Anche durante l’emergenza straordinaria di questi mesi, Intesa Sanpaolo ha continuato a essere un punto di riferimento con interventi a sostegno della sanità italiana e nel sociale oltre al grande impegno in supporto della situazione economica. Questo programma di interventi è stato possibile grazie alla sua capacità di essere tra le banche europee più solide e profittevoli e una delle più attente al contrasto della povertà e alla riduzione delle disuguaglianze come elementi di crescita per il Paese.
Da oltre tredici anni eroghiamo credito al non profit assecondando le caratteristiche peculiari di questo settore e di recente abbiamo ampliato la nostra attività di inclusione finanziaria a categorie che prima ne erano escluse. Nel 2020 i finanziamenti ad alto impatto sociale sono decuplicati – da 3,8 miliardi nel 2019 a 37 miliardi – su un totale di circa 87 miliardi di euro di nuovo credito a medio-lungo termine.
Nel 2020 Intesa Sanpaolo ha inoltre raddoppiato i contributi elargiti alla comunità per sanità, sociale e cultura: 184 milioni di euro, erano stati 86 milioni nel 2019. In particolare, le iniziative per la riduzione delle disuguaglianze, il contrasto alla povertà infantile e il supporto alle persone in difficoltà hanno permesso di fornire dal 2018 oltre 17 milioni di pasti, posti letto, medicinali e vestiti. A questo si aggiunge la nostra attività culturale e di sostegno a iniziative meritorie tra cui il Sustainable Economy Forum di cui Intesa Sanpaolo è partner istituzionale.